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Recensione a “Il Viaggio dell’Eroe” di Paul Rebillot

Recensione a “Il Viaggio dell’Eroe” di Paul Rebillot

Permettetemi un po’ di auto-celebrazione: sono fiero ed orgoglioso di presentarvi la recensione del libro di Paul Rebillot “Il Viaggio dell’Eroe” in quanto ho curato l’edizione italiana del volume. Ho lavorato per dieci anni con Paul come co-conduttore dei suoi corsi, e la pubblicazione del suo libro, besteller in america e già tradotto in francese e in tedesco, è stato un momento entusiasmante.

In questo libro trovate, per la prima volta in italiano, la descrizione puntuale e passo dopo passo di questo straordinario viaggio, deliziosamente architettato e affinato da Paul Rebillot nel corso di 40 anni di sapiente lavoro. Io ho avuto l’onore di condurre il seminario, assieme a Rebillot e da solo, per decine di volte e ogni volta ho vissuto, assieme alle e ai partecipanti, delle esperienze memorabili.

Per tornare al seminario: dal 1973 quando Paul Rebillot ha presentato “Il Viaggio dell’Eroe” a Esalen in California, il workshop ha affascinato migliaia di persone in tutto il mondo. Il punto di partenza è quello di ascoltare il richiamo dell’avventura, quella voce che dal profondo dei nostri sogni ci sussurra che nella nostra esistenza ci potrebbero essere più ricchezza spirituale e bellezza di quella che stiamo vivendo. Il seminario, e il libro, offrono la possibilità di rispondere con entusiasmo a questo richiamo. Insomma, leggendo il libro preparatevi a diventare l’Eroe che avete sempre sognato di essere!

Il libro prende spunto dalle scoperte teoriche di Joseph Campbell, studioso di mitologia comparata che ha ispirato George Lucas per la sua saga di “Guerre Stellari”. Paul Rebillot descrive un allegro viaggio nella fantasia eroica di ognuno di noi. Durante la lettura, ogni lettore va alla scoperta del proprio luogo d’origine per poi descrivere il proprio ideale di vita e partire per un Viaggio avventuroso. Durante questo viaggio conoscerà alleati e aiutanti magici, incontrerà alcune prove che dovrà superare, si confronterà con la fonte delle proprie resistenze. Alla fine avrà la possibilità di ricevere un dono che lo aiuterà nella realizzazione dei propri sogni. Il Viaggio dell’Eroe è un manuale pratico che guida il lettore in un viaggio di scoperta personale. Il percorso è quello dell’avventura mitologica. Si tratta di un libro che offre speranza e aiuta le persone a stabilire con precisione i risultati che vogliono ottenere. Inoltre, le aiuta a comprendere meglio i meccanismi che mettono in atto per auto-sabotarsi: perché spesso abbiamo in mente dei risultati ma poi non abbiamo la forza e la volontà di perseguirli fino in fondo? Usando questo libro come una guida, il lettore può scoprire una maggiore coerenza con se stesso e con i propri scopi di vita.

Una nota curiosa del lavoro di editing: naturalmente il termine “eroe” del titolo, al maschile, si rivolge sia agli uomini sia alle donne. “Eroina”, il femminile di “eroe” però non ci piaceva, sia perché si tratta di un diminutivo, sia perché ricorda la sostanza stupefacente, per cui abbiamo optato per la versione maschile. Notate però che “eroe” proviene etimologicamente dalla dea Era, la moglie di Zeus. “Eroe” significa “servitore e sacerdote” di Era. Per cui, anche se si tratta di un termine maschile, la radice è profondamente femminile. Come il sé eroico: maschile e femminile assieme. (Andreas Barella)

Paul Rebillot, con Melissa Kay. 1993.  Il Viaggio dell’Eroe.  Mendrisio: Ericlea, 2015.  280 pagine, 20 Euro. Con una prefazione di Stanislav Grof.

Leggi il primo capitolo del libro “Il Viaggio dell’Eroe” di Paul Rebillot. Per gentile concessione della Casa Editrice Ericlea
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Il ciclo romanzesco di Dune

Il ciclo romanzesco di Dune

Frank Herbert’s DUNE

Dopo anni di seduzione a distanza, di occhieggiamenti dagli scaffali delle librerie e delle biblioteche pubbliche, questa estate mi sono deciso e ho letto il romanzo Dune di Frank Herbert. Avevo visto il vecchio film di David Lynch, e ricordavo il mio spaesamento e le perplessità per una trama complessa e piena di concetti da imparare (le Bene Gesserit, i Mentat, i linguaggi settoriali, eccetera). Ricordavo però anche l’affascinate mondo di Arrakis, le dure condizioni di vita sul pianeta deserto, e naturalmente i Fremen e i Vermi Giganti. Così, in vacanza, quando in una libreria di libri usati ho visto il volume, non ho saputo resistere e invogliato anche dai commenti (sulla copertina) di George Lucas “Senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mi esistito” e di Steven Spielberg “Dune è parte integrante del mio universo fantastico” mi sono messo alla lettura.

Quando George Lucas ha affermato che “senza Dune, Guerre Stellari non sarebbe mai esistito” diceva la verità! 🙂 In effetti le ispirazioni che ha tratto dal romanzo di Frank Herbert sono parecchie, e tutte affascinanti. I predoni del deserto sembrano i Fremen, sia nell’abbigliamento che nella ferocia; gli zii di Luke condensano l’umidità come gli abitanti di Dune; il pianeta di Luke ricorda Arrakis, con i suoi territori deserti che celano misteri e saggezza (dove vive Ben Kenobi? E come sopravvive? Il deserto è tabù anche su Tatooine). La stessa “Forza Jedi” di George Lucas è un miscuglio delle arti delle Bene Gesserit e della loro speranza di creare il Kwisatz Haderach (il messia onnisciente e salvatore). Certo, tutti concetti mistici e presenti in molte mitologie e molte religioni, e proprio per questo così affascinanti, sia in Dune che in Star Wars. Anche l’idea di mescolare arcaicità (Dune: nessun computer, banditi da una guerra santa contro le macchine pensanti; GS: la storia si svolge “Tanto tempo fa…”) e ipertecnologia (Dune: le macchine segrete di Ix, le vasche dei Tleilax, dove si clonano esseri umani; GS: le astronavi, le armi) crea quell’atemporalità che affascina nelle due opere. Ma le somiglianze che balzano all’occhio durante la lettura sono molte di più! Personaggi, scene, ambientazioni, riprese e sviluppate con gusto personale da George Lucas. Fa piacere rincontrarle nel libro! Chi ne ha notata qualcuna ce lo faccia sapere!

Andreas

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