Ci siamo! Giovedì 3 ottobre Andreas Barella, una delle Muse de La Voce delle Muse, comincerà il ciclo di tre incontri sulla mitologia comparata e sugli aspetti psicologici del mito. Eccovi tutti i dettagli e la locandina!
QUANDO: Tre giovedì, il 3, 10 e 24 ottobre, dalle 18:30 alle 20:00 DOVE: Centro Culturale e Biblioteca La Filanda, Via Industria 5, 6850 Mendrisio (Svizzera). Vai al sito. Iscrizioni: Non serve iscriversi. Le conferenze sono gratuite e adatte a tutti.
CONTENUTI GENERALI DEL CICLO DI CONFERENZE: Dopo il più che lusinghiero successo dello scorso anno, tornano i «Percorsi mitologici» tenuti a LaFilanda di Mendrisio dal Dr. phil. I Andreas Barella con tre incontri che si terranno il 3, il 10 e il 24 ottobre dalle 18:30 alle 20:00. Il ciclo di questo autunno si intitola «Le scelte di Paride» e prende spunto dal noto racconto mitologico del «Giudizio di Paride», nel quale Zeus organizza un banchetto di nozze ma si dimentica di invitare la dea Eris. Indispettita, la dea della discordia scaglia sulla tavola imbandita un pomo d’oro con la scritta «Alla più bella». Di qui la contesa tra tre dee: Era, Atena e Afrodite. Per dipanare la controversia Zeus le manda sul monte Ida a rimettersi al giudizio di Paride, il più aitante degli uomini. Il giovane pastore sceglie Afrodite che gli promette l’amore della donna più bella della Terra, ovvero Elena, che tuttavia è moglie di Menelao, il re di Sparta. Paride non trova altra soluzione che rapire Elena e portarla con sé in patria. Questo fatto provocherà la guerra greca contro Troia che durerà 10 anni. Atena, la dea vergine armata di lancia, Afrodite, la dea dell’amore e della guerra ed Era, la regina del cielo e della terra, sono divinità molto diverse tra loro. Sono tre ricchi universi femminili con origini, miti e significati simbolico-psicologici affascinanti e sfaccettati. Esse rappresentano tre possibili strade da intraprendere nel rapporto maschile-femminile. A ognuna di esse il relatore Dr. Barella dedicherà una serata, esplorando a livello psicologico e archetipico le tre scelte che si parando di fronte a Paride.. Scarica la locandina.
Il libro di Rebecca Stagno Miti dell’antico Egitto. Dèi, religione e sapienza del popolo del Nilo, edito da Diarkos nel corso dell’estate è un piccolo gioiello di completezza: nelle sue 270 pagine racchiude tutto quello che il lettore e la lettrice curiosi e non per forza già addentro al mondo religioso e mitologico egizio, sognano di trovare nel volume. Come scrive Barbara Faenza, egittologa e scrittrice, autrice della prefazione: “Questo libro ha l’enorme pregio di non dare nulla per scontato e di spiegare i molteplici aspetti e le particolari caratteristiche della religione egizia in modo da dotare il lettore di una solida base da cui partire per esplorare nel dettaglio i miti, i riti e le credenze religiose” (p. 9).
La struttura del volume è ricca: la prima parte contiene una agevole e interessante presentazione storica e cronologica dello sviluppo della religione egizia, utilissima per chi si vuole orientare in una storia frammentata e millenaria come quella egizia. Si parte dalle origini animiste per poi descrivere Antico, Medio e Nuovo regno (circa 1700 anni di storia: quella egizia è una civiltà che ha veleggiato attraverso i secoli come nessun’altra). La seconda parte è dedicata alle storie mitologiche di dèi e degli esseri umani. Grande parte è riservate alle cosmogonie e alle divinità primordiali e fondatrici della cosmologia egizia. E, come ogni corpus mitologico che si rispetti, la rassegna di miti termina… con la fine del mondo, che gli egizi concepivano come ciclica. I miti presentati (ma attenzione, l’Autrice ci invita a non far confusione con la terminologia: il termine “mito” come usato dai greci è altra cosa da come lo intendevano gli egizi) non sono moltissimi: ne sono stati scoperti pochi anche se quelli che possiamo leggere sono in grado di illustrare il modo di pensare e di costruire l’universo (e il suo significato) del popolo egizio. Nelle rimanenti quattro parti, l’Autrice analizza alcune questioni teoriche e scientifiche meno interessanti per chi si propone di leggere le storie mitologiche, ma altrettanto importanti per comprenderle meglio. Rebecca Stagno ci propone una sintesi dell’annosa questione politeismo-monoteismo, presentando il concetto affascinante di “monoteismo polimorfo”, vale a dire “un’unità divina la quale, per manifestarsi immanentemente nel cosmo, si fa molteplice emanando parti di sé che, pur essendo tra loro consustanziali, risultano dotate di libero arbitrio e di autoconsapevolezza” (p.109). In seguito, l’Autrice descrive la natura sacra e metafisica dei faraoni, i riti e la devozione popolare, le principali festività religiose. Inoltre, ci parla delle più importanti questioni relative al vasto argomento dell’escatologia e della vita ultraterrena per poi concludere con il concetto del cosiddetto “Egitto immaginario”, consegnando al lettore le sopravvivenze egittizzanti che hanno influenzato la cultura occidentale negli ultimi secoli.
Rebecca Stagno ha privilegiato, nella stesura del testo, un approccio ricco e variegato: nel testo troviamo nozioni di storia delle religioni, notizie antropologiche e archeologiche e analisi simboliche di matrice junghiana. Inoltre, per illustrare alcuni concetti e dettagli dei miti, ricorre a un’ottica comparativa che propone e noi lettori storie, miti e immagini (il volume contiene numerose illustrazioni) di altre realtà mitologiche, religiose e psicologiche.
L’impresa è titanica, in quanto come scrive la Prof. Faenza nella prefazione: “L’archeologo Henri Frankfort spiegò egregiamente nel suo libro La religione dell’antico Egitto come per il popolo del Nilo invece valesse il concetto delle “verità limitate”, ovvero il dare più risposte alla medesima domanda. Il cielo, ad esempio, è uno solo ma poteva avere diverse rappresentazioni: era una lastra di metallo sostenuta sui quattro punti cardinali da colonne, una grande vacca celeste, una donna, la dea Nut, con il corpo azzurro cosparso di stelle gialle, un’enorme distesa di acqua su cui navigava la “barca dei milioni di anni” del dio sole Ra. Queste rappresentazioni così diverse tra loro erano ritenute ugualmente valide ed erano credute tutte indistintamente” (p. 10)
Gli egizi vivevano la religione in modo affascinante e che può essere di ispirazione anche per noi esseri umani del ventunesimo secolo. Con le parole dell’Autrice: “In definitiva, quindi, possiamo affermare che, piuttosto che a una religione stricto sensu, ci troviamo davanti a una dimensione spirituale che non separa né il sacro dal profano, né l’uomo dagli dèi. La spiritualità dell’uomo egizio non si basa sulla fede aprioristica nel divino. Al contrario, qualsiasi idea di fede non potrebbe essere possibile, perché la credenza negli dèi è fondata sul fatto inconfutabile che essi esistono. Il divino si riflette nel cosmo e il cosmo nel divino, perciò, quando l’uomo egizio usciva di casa al mattino, semplicemente vedeva e faceva esperienza degli dèi attraverso tutto ciò che lo circondava, dal fiume Nilo agli animali, dal sole che brillava nel cielo alle stelle notturne, e così via” (p. 16).
L’Autrice nella sua conclusione scrive che “La speranza è quella di trasmettere i semi di una sapienza antica che urge di essere riscoperta per imparare di nuovo a dialogare con l’invisibile e, secondo un’ottica psicanalitica, con la parte più profonda di noi stessi, senza, tuttavia, incorrere nel rischio sempre presente della deriva egittosofica” (p. 247). Gli spunti, le storie e i miti, per permetterci di far danzare nelle nostre vite gli archetipi (seppur lontani e misteriosi) del cielo stellato, di Ra, di Osiride e Iside, delle divinità femminili e maschili e dei loro rapporti spesso violenti e travagliati, ci sono tutti nel bel libro di Rebecca Stagno. Forse, se paragonati a quelli greci (come ricorda più volte l’Autrice), i miti egizi sono un po’ più distanti dal nostro modo di concepire il mondo e i rapporti con la vita e, soprattutto, la morte, ma l’esercizio di confrontarsi con questo affascinante modo di leggere il mondo vale sicuramente la pena. La ricca bibliografia finale è la ciliegina sulla torta di un libro che vi consigliamo caldamente. Grazie Rebecca Stagno!
Stagno, Rebecca. Miti dell’antico Egitto. Dèi, religione e sapienza del popolo del Nilo. Diarkos: 2024. 270 pagine, 18,75 Euro. Acquista il libro.
UN GRANDE CLASSICO RITROVATO! Questa intervista fa parte di una serie di incontri che la studiosa Starr Goode aveva promosso tra il 1986 e il 1991 per esplorare la figura della Grande Dea femminile e le sue connessioni con l’arte antica e l’arte moderna.
Marija Gimbutas è conosciuta per aver studiato le culture del neolitico e l’età del bronzo della cosiddetta Europa Antica, e per l’ipotesi kurganica che colloca la patria originaria protoindoeuropea nelle steppe pontico-caspiche. I suoi lavori, pubblicati tra il 1946 e il 1971, introdussero nuovi punti di vista nell’ambito della linguistica e dell’interpretazione della mitologia, e sfidarono le credenze del tempo sull’età del bronzo. È ritenuta come una delle autorità più rilevanti a livello internazionale riguardo allo studio di questo periodo e innovatrice nel contesto delle tecniche archeologiche del XX secolo.
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BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE IN ITALIANO SU GIMBUTAS
Il linguaggio della Dea, di Marija Gimbutas. “Il linguaggio della Dea” (1989), pietra miliare dell’archeomitologia, ha rivoluzionato le prospettive sulle origini della nostra cultura. L’autrice è riuscita a ricostruire la civiltà arcaica dell’Europa Antica e a riportare alla luce la presenza centrale del femminile nella storia. I suoi studi spaziano dal neolitico all’età del bronzo. A sostegno delle sue tesi, esamina i reperti, in parte già noti e in parte da lei stessa dissepolti durante i suoi scavi nel bacino del Danubio e nel nord della Grecia, che comprendono un vastissimo repertorio di oltre 2000 manufatti, tutti riprodotti nel volume, mostrando i nessi dimenticati tra il mondo materiale e quello dei miti di una cultura raffinata, la cui genesi è alle radici del patrimonio culturale dell’Occidente.
Le Dee viventi, di Maria Gimbutas. L’ultimo libro scritto da Marija Gimbutas, pubblicato postumo, riassume decenni di ricerca condotta nei più importanti siti del neolitico e del paleolitico superiore europei: il risultato è un’impressionante serie di ritrovamenti che conducono alla ricostruzione di un’ideologia coerente e complessa, incentrata sulla divinità femminile, la “grande dea” della morte e della rigenerazione. Nutrice e sterminatrice, la dea fa convergere su di sé i miti e i riti degli abitanti dell’Europa che precedettero le grandi invasioni indoeuropee (stimate in due ondate, tra il 4000 e il 3000 a.C.).
Kurgan, le origini della cultura europea, di Marija Gimbutas. Quella che talvolta si chiama con un po’ di enfasi la “casa europea”, la patria dalle comuni radici, è in realtà, in origine, un terreno di conflitto, di contaminazione, di reciproche influenze, di battaglie e sopraffazioni. Sono qui presentati i testi più rappresentativi di una ricerca durata quasi mezzo secolo, che ha portato Marjia Gimbutas a costruire un affresco appassionante delle civiltà che, incontrandosi e scontrandosi tra il IV e il III millennio a.C., contribuirono a gettare le fondamenta della nostra identità.
I Balti, di Marija Gimbutas. Scritto successivamente alla formulazione dell’ipotesi Kurgan, “Balti” è la prima monografia che Marija Gimbutas dedica a una cultura preistorica e ai suoi contatti, intrecci e conflitti con gli invasori venuti dalle steppe uraliche. Il fatto che l’autrice di tale monografìa provenisse proprio dal ceppo di quella cultura preistorica, e avesse visto con i propri occhi gli esiti distruttivi delle invasioni, non può essere considerato una semplice coincidenza.
Al cuore dell’Europa. Una rilettura dell’opera di Gimbutas, di Anna Riboldi. A vent’anni dalla morte dell’archeologa lituana Marija Gimbutas, il suo originale contributo alle ricerche archeologiche attende ancora di essere pienamente valorizzato. La sua vasta produzione scientifica, dedicata soprattutto al tema della grande dea madre e alle sue simbologie, grazie alle raffigurazioni plastiche che ella stessa portò in luce durante la sua carriera di archeologa sul campo nei maggiori siti neolitici europei, in questo volume viene analizzata, per la prima volta integralmente, nel significato che essa rivestì in un’epoca in cui le discipline storiche avevano conosciuto un incremento di tecnicismi e nella quale la Gimbutas rappresentò una eccezione assoluta, spesso isolata e dibattuta nella comunità scientifica.
Sul canale YouTube di Andreas Barella trovate alcuni documentari classici a corollario dei miti narrati. Eccone uno che parla della Grecia antica.
Nel V e IV secolo a.C. i greci costituirono un impero che si estendeva attraverso il mediterraneo, dall’Asia alla Spagna. Questo documentario ripercorre in modo efficace ed esaustivo le tappe che portarono all’ascesa di Atene.
Qui trovate tutto il lungo e ricco documentario, sul canale youtube di Andreas, ISCRIVETEVI AL CANALE! (Basta cliccare sul rotondino con la faccia di Andreas in alto a sinistra, in seguito su “iscriviti”) GRAZIE MILLE!
Nelle società primitive, lo sciamano conduce una vita intermedia tra la vita quotidiana e il trascendente, l’invisibile, il mistero. Immergendosi nella sua interiorità incontra l’inconscio dell’intera società in cui vive, e quando torna porta immagini che possono essere utili e parlano non alla razionalità ma all’essenza, all’istinto, all’inconscio delle persone. E quello che lo sciamano riporta non si può esprimere a parole, ma si narra per immagini.
Il Dr. Andreas Barella da molti anni esplora quelle profondità conducendo le persone alla ricerca del proprio mito personale, e le aiuta a dare senso e spessore alle immagini che vengono a visitarle nei sogni o nelle immaginazioni a occhi aperti. Seguite anche voi questa prima lezione su quali sono le funzioni essenziali della mitologia: la funzione ESISTENZIALE, quella COSMOLOGICA, quella SOCIALE e quella PSICOLOGICA.
Buona visione! Iscrivetevi e commentate facendoci sapere quali argomenti mitologici volete che trattiamo e noi, nel limite delle nostre possibilità e conoscenze, vi risponderemo con piacere!
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