Recensione: Hermes – Il dio dell’astuzia

Recensione: Hermes – Il dio dell’astuzia

“Nato il mattino, a mezzogiorno già suonava la cetra, e la sera rubò le vacche di Apollo arciere; il giorno in cui Maia lo partorì era il quarto del mese.” (Inno omerico a Hermes)

Dal risvolto di copertina: “Protettore dei viaggiatori, dei pastori e dei commercianti ma anche dei ladri, non ignaro della divinazione, guida delle anime dei morti negli Inferi. Hermes è conosciuto come messaggero degli dèi presso gli uomini. I greci gli attribuivano, oltre all’invenzione di strumenti musicali, l’ideazione di molte competizioni sportive e la pratica del pugilato. Egli nacque da Zeus e dalla ninfa Maia, una delle sette pleiadi figlie di Atlante, in una grotta del monte Cillene in Arcadia. Hermes è una divinità particolarmente vicina agli esseri umani, ed è non a caso il dio della parola e della mediazione: a lui infatti si riconnette etimologicamente l’ermeneutica, ossia l’arte dell’interpretazione, che permette di comprendere parole, scritti, pensieri e mentalità di culture anche lontane fra loro nel tempo e nello spazio. Almeno a partire dal V secolo a.C. incontrò grande fortuna nel mondo romano, dove conservò parte delle sue caratteristiche originarie, sebbene parzialmente adattate al forte senso dello stato che caratterizzò ben presto lo sviluppo di quello che sarebbe divenuto il più grande impero dell’antichità.”

Dall’introduzione di Giulio Guidorizzi: “Nella grande solarità delle divinità greche, Hermes è una creatura notturna. SI manifesta in particolare nell’ombra, e la sua natura è dunque essenzialmente lunare: nacque di notte in un luogo segreto (una caverna), è colui che conduce i sogni e guida le anime nell’Ade. È anche un divino imbroglione, dato che sotto il suo patronato si trovano il furto (anch’esso operazione notturna) e il guadagno, lecito o illecito, e si diverte a imbrogliare anche i suoi seguaci. Una simpatica canaglia, si potrebbe dire. SI tratta di un dio popolare, non aristocratico, a portata di tutti, come l’indiano Ganesh. Per i greci, prima di andare a dormire, l’ultima libagione era per Hermes perché conducesse sogni belli.”

Oltre alla narrazione del mito, il volume contiene anche approfondimenti sulla sua fortuna nel corso dei secoli, in tutte le forme artistiche: letteratura (con una ricca antologia di testi classici sul mito), pittura, teatro, cinema. Inoltre vi è una tavola genealogica, e un ricco apparato bibliografico e sitografico. Il volume su Hermes è curato da Giuseppe Lozza, professore di Lingua e letteratura greca presso l’Università degli Studi di Milano. Qui gli ultimi volumi pubblicati.

L’intera collana di trenta volumi è a cura di Giulio Guidorizzi. Guidorizzi è grecista, traduttore, studioso di mitologia classica e antropologia del mondo antico. Ha scritto numerosi libri sulla mitologia. Noi vi consigliamo, per iniziare, il suo bellissimo Il mito greco (in due volumi, usciti nel 2009 e nel 2012). Qui una lista di suoi volumi sul mito greco.

Il racconto del mito di Hermes
Il piano dell’opera “Grandi Miti Greci” e recensioni agli altri volumi.

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